Un portale tra materia ordinaria e materia oscura. Un punto di passaggio tra la materia di cui è fatto tutto ciò che conosciamo, compresi noi stessi, e quella materia, ancora mai osservata, di cui ipotizziamo l’esistenza in quantità ben cinque volte più abbondante della materia ordinaria per spiegare alcuni effetti gravitazionali che osserviamo nell’universo. Questo portale potrebbe essere rappresentato da Z’, una ipotetica particella di tipo bosonico, che la collaborazione internazionale Belle II, cui partecipa anche l’INFN, sta cercando nelle collisioni tra elettroni e positroni all’acceleratore SuperKEKB, nel laboratorio KEK, a Tsukuba, in Giappone.
Gli scienziati di Belle II hanno concluso l’analisi dei dati raccolti nelle collisioni del 2018, e pubblicano oggi, 6 aprile 2020, su Physical Review Letters (PRL) lo studio, che è stato selezionato dalla rivista come Editor’s Suggestion. Il risultato pone dei nuovi limiti all’esistenza di Z’, restringendo il campo in cui questa particella potrebbe essere osservata. “Il lavoro presentato è frutto di un ingente sforzo collettivo messo in atto da una estesa collaborazione internazionale, ed è stato coordinato, oltre che svolto in larga parte, da ricercatori dell’INFN, – sottolinea Paolo Branchini, responsabile nazionale INFN dell’esperimento – ed è perciò motivo di grande soddisfazione per tutti noi”.