Il satellite Euclid è un telescopio spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) appositamente concepito per comprendere la geometria dell’Universo e cercare di svelare la natura dell’elusiva materia oscura e dell’ancora più misteriosa energia oscura.
Quello che gli esperimenti passati hanno mostrato inequivocabilmente è infatti che il nostro Universo è dominato per circa il 26% da una forma di materia (detta appunto oscura) che non emette alcuna forma di radiazione elettromagnetica ed interagisce con la materia ordinaria solo attraverso la debole forza gravitazionale.
D’altra parte il 69% del contenuto dell’Universo si trova sotto forma di una forma di energia oscura che ne determina l’accelerazione. Il satellite Euclid ha il compito di studiare come la materia oscura e l’energia oscura
cambiano nel corso della storia evolutiva dell’Universo e, per far questo, misurare la forma ed la distanza di miliardi di Galassie osservando circa 15000 gradi quadrati del cielo per un periodo di 6 anni a partire dal 2021.
L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare partecipa attivamente alla missione Euclid dedicando tempo e risorse al progetto. In particolare le sezioni dislocate sul suolo nazionale (Bologna, Genova, Lecce, Milano, Padova, Roma-1) lavorano da anni ad attività che vanno dalla costruzione di parti elettroniche dedicate, alla simulazione ed analisi dei dati.
La sezione INFN di Lecce, in collaborazione con il Centro Europeo di Astronomia Spaziale di ESA (ESAC), si occupa principalmente di simulazione di oggetti transienti (quali ad esempio gli asteroidi del sistema solare) e di galassie dalla bassa luminosità superficiale (di difficile osservazione) e dei relativi metodi di identificazione nelle immagini di Euclid.