Il dispositivo è costituito da una lastra di vetro sulle cui facce sono realizzati due percorsi tortuosi ottenuti incollando delle piccole losanghe di stagno affacciate per i vertici più acuti senza toccarsi. Le due sequenze di losanghe sono in contatto tra loro, a una delle estremità, per mezzo di una laminetta di stagno ripiegata sul bordo della lastra, mentre le altre estremità terminano a due laminette separate, costituendo così un unico percorso tortuoso che si sviluppa su entrambe le facce della lastra di vetro.
Collegando una delle laminette libere ad una macchina elettrostatica e ‘mettendo a terra’ l’altra per mezzo di un conduttore si vedrà tutto il percorso illuminato dalle piccole scintille che si producono tra i vertici delle losanghe di stagno. Questi suggestivi effetti della elettricità hanno decretato per tutto il settecento e per buona parte dell’ottocento la prima ed unica occasione di interesse per la nuova scienza che solo dopo una lunga trafila di spettacoli nei salotti dei nobili e nelle piazze in festa ha cominciato ad occupare i laboratori scientifici. L’esemplare illustrato è stato chiaramente ‘fatto in casa’ incollando sul vetro piccoli rettangoli di stagnola.