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Lo strumento è composto da un bicchiere di vetro nel cui fondo sono evidenti i collegamenti agli elettrodi che compaiono sulla base in legno dello stesso). Nel 1801 lo scienziato francese Gerboin scoprì per primo strani effetti del passaggio della corrente in liquidi elettrolitici mischiati al mercurio. In particolare un altro scienziato, Erman, nel 1809 analizzò il moto delle bollicine di mercurio dall’elettrodo positivo verso quello negativo. Lo strumento in questione appare essere una versione successiva e migliorata dei tanti voltametri con cui si sperimentavano qualitativamente i fenomeni di decomposizione elettrochimica ed in particolare i suggestivi ed evidenti effetti del mercurio.

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