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L’apparecchio è costituito da una coppia di sfere metalliche poste agli estremi di una sbarretta conduttrice, che può ruotare attorno ad un asse verticale, e da sette sfere metalliche poste sui tubi di vetro collocati dentro manicotti metallici su una piattaforma pure metallica (nell’esemplare illustrato tre tubi sono spezzati). Dalle sfere ai manicotti di base si sviluppa, lungo ogni tubo, un’elica costituita da piccole losanghe di stagno affacciate per i vertici più acuti e leggermente distanziate. Lo strumento appartiene alla variegata classe di strumenti che sfruttano la suggestione per interessare gli astanti ai processi fisici in questione. Numerose infatti sono le testimonianze di strumenti simili nei salotti ottocenteschi in cui la conduzione elettrica era una novità scientifica e gli scintillii, che apparecchi come quello qui riportato generano quando sono percorsi da cariche elettriche, erano le prime forme di illuminazione artificiale. Nel caso particolare occorreva collegare la sbarretta rotante ad una macchina elettrostatica con una catenella attaccata al gancio, e porla in rotazione. Si osservava così che tra le sfere momentaneamente affacciate scoccavano scintille che si propagavano alla base, lungo la parete dei tubi, attraverso catene di scintille che scoccavano tra i vertici delle losanghe metalliche.

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