In questi giorni ha preso avvio l’esperimento PADME ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN progettato per la ricerca del fotone oscuro, una ipotetica particella che mette  in comunicazione il mondo della materia ordinaria, descritto dal Modello Standard, con un settore nascosto in cui sarebbe confinata la materia oscura.
Giovedì 4 Ottobre PADME sarà inaugurato, come annunciato dal comunicato stampa dell’INFN (che sarà visibile alla pagina http://home.infn.it/it/comunicazione/comunicati-stampa). Con l’occasione il TG Leonardo di RAI 3 si collegherà in diretta alla 14:50 con la sala di controllo dell’esperimento.
PADME, proposto nel 2014 (M. Raggi e V. Kozhuharov, 10.1155/2014/959802) e approvato dall’INFN nel 2015, è condotto da una collaborazione di circa 40 fisici.
Tra essi compare il gruppo di Lecce composto da ricercatori, tecnici e studenti della sezione locale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento.
Il gruppo di Lecce ha costruito un innovativo rivelatore in diamante sintetico con lettura a strip che funge da bersaglio attivo dell’esperimento, fornendo una misura in tempo reale del profilo e dell’intensità del fascio. Questo dispositivo, il cui cuore è uno strato di diamante di grande area (2cm x 2cm) e piccolo spessore (100μm) prodotto nell’industria (Applied Diamond, USA) con la tecnica CVD,  è nato dalla cooperazione del gruppo di ricerca in fisica sperimentale delle particelle (in particolare il Laboratorio di rivelatori a stato solido) con il gruppo di ricerca in fisica dello stato solido e radiazioni (LaserNanoLab) che ha consentito di realizzare strip conduttive sulle facce del diamante sintetico mediante grafitizzazione della superficie per irraggiamento con un laser ad eccimeri.
Il personale di Lecce che partecipa, o ha contribuito in passato, all’esperimento PADME è così composto:
Roberto Assiro, Gabriele Chiodini (referente del gruppo PADME locale nella collaborazione), Pietro Creti, Giuseppe Fiore, Angelo Innocente, Alessandro Miccoli (INFN), Anna Paola Caricato, Massimo Corrado, Francisco Gontad, Maurizio Martino, Carlo Pinto, Viviana Scherini, Stefania Spagnolo (INFN e Dip. di Matematica e Fisica), Giuseppe Maruccio, Anna Grazia Monteduro (Dip. di Matematica e Fisica e CNR-Nanotec).   A questo nucleo si aggiunge il fondamentale contributo di energia, lavoro, competenza ed entusiasmo dei giovani ricercatori, studenti universitari, Emanuele Alemanno ed Emanuela Cianci e di PhD, Federica Oliva, Mary De Feudis, Isabella Oceano (INFN e Dip. di Matematica e Fisica) e il contributo del servizio di Amministrazione (Carla Gentile, Debora de Falco, Mariella Calogiuri, Lucia Sideli) e di Calcolo (Enrico MV Fasanelli, Antonio Falconieri, Antonio Forte, Fulvio Ricciardi, Pierluigi Santo) dell’INFN.

Inoltre, tra i padri ispiratori del concetto su cui si basa PADME c’è il direttore della sezione INFN di Lecce, Fabio Bossi, all’epoca Spokesperson dell’esperimento KLOE al Laboratori Nazionali di Frascati, che ha prodotto una delle prime campagne di ricerca sul fotone oscuro.
Ora che l’apparato di PADME, con il suo bersaglio attivo, entra in funzione, si apre, per la prima volta nel panorama dei laboratori di fisica nucleare e subnucleare internazionali, il capitolo della ricerca del fotone oscuro in un setup sperimentale con un fascio di anti-elettroni su bersaglio fisso.