Nel ricordo del Prof. Soliani oggi alle ore 16.00 sulla piattaforma ZOOM https://bit.ly/3akMzXd

si terrà la cerimonia di conferimento del Premio “Soliani” 2020 che, grazie al contributo della famiglia Soliani-Mazzotta, viene bandito annualmente per incoraggiare e promuovere l’interesse degli studenti magistrali alle ricerche in Fisica Teorica, Fisica Matematica.

Quest’anno il premio è stato assegnato ex aequo alla Dott.ssa Francesca Caloro e al Dott. Martino Centonze.

La tesi di Francesca Caloro, dal titolo “Impact of vacuum fluctuations of quark antiquark pairs on baryon dynamics”, relatore  il prof. Luca Girlanda, ha riguardato il meccanismo della rottura spontanea della simmetria chirale della cromodinamica quantistica e la sua dipendenza dal numero Nf di sapori di quark leggeri. In particolare Francesca si e’ soffermata su uno scenario non standard in cui una transizione di fase chirale avviene in vicinanza di Nf=3. Questo scenario porta alla necessita’ di una riformulazione della teoria effettiva che descrive le interazioni forti a bassa energia, la teoria delle perturbazioni chirale, che e’ alla base della moderna comprensione delle forze nucleari ed e’ studiata nella sezione di Lecce dell’INFN nell’ambito dell’iniziativa specifica Few-Body Systems.

Attualmente Francesca e’ impegnata in un dottorato di ricerca presso il gruppo di cosmologia della Newcastle University sotto la supervisione del prof. Paul McFadden e studia moderni approcci alla teoria di campo conforme nello spazio dei momenti. L’intento è quello di indagare una descrizione geometrica delle funzioni di correlazione a 3 punti e di ordine maggiore. La loro forma assume importanza anche dal punto di vista cosmologico grazie a un processo noto come olografia. A tal fine, Francesca si è concentrata sulle funzioni di correlazione a 3-punti analizzandone il comportamento sotto permutazione dei momenti esterni ed esplorando una nuova connessione (non ancora pubblicata) tra i correlatori a 3 punti nello spazio dei momenti ed i correlatori a 4 punti nello spazio delle coordinate scomposti nei conformal blocks. 

La tesi di Martino S. Centonze, dal titolo “Statistical mechanics of the Sejnowski neural network”, ha esplorato le potenzialità di reti neurali sensibili a un segnale immerso in un ambiente molto rumoroso sfruttando tecniche matematiche rigorose in un’applicazione di meccanica statistica. Questo studio si colloca in un’area di indagine che l’INFN coltiva nel programma generale sui metodi matematici per la fisica teorica, di antica tradizione nella sezione INFN di Lecce.L’originalità e l’interesse della ricerca,  condotta sotto la guida dei professori A. Barra e L. Martina, ha dato luogo a una pubblicazione sulla prestigiosa rivista Physical Review Letters e a una comunicazione alla conferenza APS, avviando Martino alla carriera di ricerca. Il percorso di ricerca di Martino, legato al tema dell’intelligenza artificiale, e’ partito da aspetti teorici e al momento si colloca nell’area della ricerca sperimentale agli acceleratori di particelle, al cuor della mission dell’INFN. Infatti, oggi Martino è un dottorando del gruppo ATLAS della Sezione INFN di Lecce. Il suo progetto di ricerca, sotto la supervisione della prof. S. Spagnolo,  ha l’obiettivo di sviluppare tecniche di “machine learning” ed applicarle principalmente nell’analisi dei dati dell’esperimento ATLAS al CERN, ma anche in domini di interesse industriale grazie alla partnership con un’azienda che opera nel settore dell’Information Technology.  L’intelligenza artificiale è infatti uno strumento potente, di uso estremamente diffuso in campi disparati, oltre ad essere ormai essenziale per estrarre informazione dall’enorme complessità dei dati degli esperimenti al Large Hadron Collider, come ATLAS. Una complessità destinata ad aumentare ulteriormente da qui fino al culmine del programma scientifico di LHC, rappresentato dal run ad alta luminosità che avrà inizio nel 2027. La sezione INFN di Lecce partecipa a numerosi aspetti della vita di ATLAS da oltre 20 anni ed ha un ricco programma di attività per il futuro, sia nell’ambito della costruzione di nuovi rivelatori per le prossime campagne di presa dati, sia nell’ambito dell’analisi dei dati dell’esperimento con l’uso sempre più ampio di varie tecniche di machine learning. In questi mesi gli obiettivi dell’attività di Martino sono l’ottimizzazione dell’identificazione di jet da quark b, in collaborazione con un team di ricercatori di University College London che attualmente ospita Martino, sotto la guida del prof. Tim Scanlon, e la ricerca di anomalie negli eventi con coppie di bosoni di gauge nelle collisioni protone-protone all’energia di 13 TeV.